Fanqie

Nella fonologia della lingua cinese, il fanqie (cinese: 反切; pinyin: fǎnqiè) è un metodo per indicare la pronuncia di un carattere usandone altri due come modello. Si tratta quindi di un sistema di notazione fonetica, che fu utilizzato dalla fine della dinastia Han[1] (III secolo) fino all'epoca contemporanea.[2] Il sistema si basa su un sottoinsieme ridotto di caratteri cinesi, utilizzato con valore puramente fonetico per rappresentare la lettura di tutti gli altri caratteri (che foneticamente corrispondono sempre a un'unica sillaba). Il fanqie fu il sistema utilizzato per secoli da lessicografi e commentatori cinesi per indicare la lettura corretta di caratteri difficili o poco comuni nei dizionari o nei commentari di testi classici. Nel XX secolo, tale sistema di rappresentazione fonetica cadde in disuso venendo sostituito da sistemi più precisi, come il gwoyeu romatzyh, il latinxua sin wenz, il bopomofo o l'hanyu pinyin, quest'ultimo attualmente il più diffuso e il sistema di romanizzazione ufficiale della Repubblica Popolare Cinese.

  1. ^ Fuller (2004), p. 86 e Pulleyblank (1995), p. 5.
  2. ^ Ramsey (1987) afferma che si utilizza anche nell'edizione taiwanese del dizionario enciclopedico Cíhǎi (辭海).

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